Come iscriversi?
Le iscrizioni aprono martedì 12 novembre 2024 e terminano venerdì 20 dicembre 2024
Iscrizioni presso la Curia Vescovile di Aosta
dal lunedì al venerdì dalle ore 9.00 alle ore 12.00
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IL GIUBILEO
"Giubileo" è il nome di un anno particolare: sembra derivare dallo strumento utilizzato per indicarne l’inizio; si tratta dello yobel, il corno di montone, il cui suono annuncia il Giorno dell’Espiazione (Yom Kippur). Questa festa ricorre ogni anno, ma assume un significato particolare quando coincide con l’inizio dell’anno giubilare. Ne ritroviamo una prima idea nella Bibbia: doveva essere convocato ogni 50 anni, poiché era l’anno ‘in più’, da vivere ogni sette settimane di anni (cfr. Lev 25,8-13). Anche se difficile da realizzare, era proposto come l’occasione nella quale ristabilire il corretto rapporto nei confronti di Dio, tra le persone e con la creazione, e comportava la remissione dei debiti, la restituzione dei terreni alienati e il riposo della terra.
Citando il profeta Isaia, il vangelo secondo Luca descrive in questo modo anche la missione di Gesù: «Lo Spirito del Signore è sopra di me; per questo mi ha consacrato con l’unzione e mi ha mandato a portare ai poveri il lieto annuncio, a proclamare ai prigionieri la liberazione e ai ciechi la vista; a rimettere in libertà gli oppressi, a proclamare l’anno di grazia del Signore» (Lc 4,18-19; cfr. Is 61,1-2). Queste parole di Gesù sono diventate anche azioni di liberazione e di conversione nella quotidianità dei suoi incontri e delle sue relazioni.
Bonifacio VIII nel 1300 ha indetto il primo Giubileo, chiamato anche “Anno Santo”, perché è un tempo nel quale si sperimenta che la santità di Dio ci trasforma. La cadenza è cambiata nel tempo: all’inizio era ogni 100 anni; viene ridotta a 50 anni nel 1343 da Clemente VI e a 25 nel 1470 da Paolo II. Vi sono anche momenti ‘straordinari’: per esempio, nel 1933 Pio XI ha voluto ricordare l’anniversario della Redenzione e nel 2015 papa Francesco ha indetto l’Anno della Misericordia. Diverso è stato anche il modo di celebrare tale anno: all’origine coincideva con la visita alle Basiliche romane di S. Pietro e di S. Paolo, quindi con il pellegrinaggio, successivamente si sono aggiunti altri segni, come quello della Porta Santa. Partecipando all’Anno Santo si vive l’indulgenza plenaria.
IL PELLEGRINAGGIO
Il giubileo chiede di mettersi in cammino e di superare alcuni confini. Quando ci muoviamo, infatti, non cambiamo solamente un luogo, ma trasformiamo noi stessi. Per questo, è importante prepararsi, pianificare il tragitto e conoscere la meta. In questo senso il pellegrinaggio che caratterizza questo anno inizia prima del viaggio stesso: il suo punto di partenza è la decisione di farlo. L’etimologia della parola ‘pellegrinaggio’ è decisamente eloquente e ha subìto pochi slittamenti di significato. La parola, infatti, deriva dal latino per ager che significa “attraverso i campi”, oppure per eger, che significa “passaggio di frontiera”: entrambe le radici rammentano l’aspetto distintivo dell’intraprendere un viaggio.
Abramo, nella Bibbia, è descritto così, come una persona in cammino: “Vattene dalla tua terra, dalla tua parentela e dalla casa di tuo padre” (Gen 12,1), con queste parole incomincia la sua avventura, che termina nella Terra Promessa, dove viene ricordato come «arameo errante» (Dt 26,5). Anche il ministero di Gesù si identifica con un viaggio a partire dalla Galilea verso la Città Santa: “Mentre stavano compiendosi i giorni in cui sarebbe stato elevato in alto, egli prese la ferma decisione di mettersi in cammino verso Gerusalemme” (Lc 9,51). Lui stesso chiama i discepoli a percorrere questa strada e ancora oggi i cristiani sono coloro che lo seguono e si mettono alla sua sequela.
Il percorso, in realtà, si costruisce progressivamente: vi sono vari itinerari da scegliere, luoghi da scoprire; le situazioni, le catechesi, i riti e le liturgie, i compagni di viaggio permettono di arricchirsi di contenuti e prospettive nuovi. Anche la contemplazione del creato fa parte di tutto questo ed è un aiuto ad imparare che averne cura “è espressione essenziale della fede in Dio e dell’obbedienza alla sua volontà” (Francesco, Lettera per il Giubileo 2025).
Il pellegrinaggio è un’esperienza di conversione, di cambiamento della propria esistenza per orientarla verso la santità di Dio. Con essa, si fa propria anche l’esperienza di quella parte di umanità che, per vari motivi, è costretta a mettersi in viaggio per cercare un mondo migliore per sé e per la propria famiglia.
DOVE SONO LE PORTE SANTE A ROMA
L'apertura della Porta Santa della Basilica di San Pietro in Vaticano sancisce l'inizio del Giubileo.
Quella di San Pietro è una delle sei basiliche papali che godono del rango più alto nell'ambito della Chiesa cattolico-romana. Quattro di queste si trovano a Roma e sono le maggiori, le altre due considerate minori si trovano ad Assisi.
Le basiliche maggiori hanno un altare papale e una porta santa che viene aperta solo per la durata di un Anno Santo con un rito speciale dal Papa o da un suo incaricato.
Il ruolo della porta santa è la concessione dell'indulgenza plenaria mentre l'altare papale viene utilizzato dal Papa o pochi altri sacerdoti per celebrare l'Eucaristia.
Le quattro basiliche maggiori di Roma sono: la Basilica di San Pietro in Vaticano, San Giovanni in Laterano, San Paolo fuori le mura e Santa Maria Maggiore.
Fino alla metà del XIX secolo anche la basilica di San Lorenzo fuori le mura era considerata una basilica papale ma a causa di una basilica costantiniana che si trovava nelle vicinanze essa veniva indicata come basilica maior in senso lato. Ha un altare papale, ma non avendo la porta santa non viene menzionata come basilica maggiore.
Basilica di San Pietro in Vaticano
Si trova in Piazza San Pietro nella Città del Vaticano ed è la più grande tra le basiliche papali a Roma. Al suo interno sono custodite alcune opere tra le più belle al mondo eseguite da artisti come Bramante e Michelangelo.
Basilica di San Giovanni in Laterano
È la cattedrale della diocesi di Roma ed è la più antica e importante basilica d'Occidente. Sorge nelle vicinanze del monte Celio.
Basilica di San Paolo fuori le mura
È conosciuta anche come Basilica Ostiense dal nome del quartiere dove si trova, è la più grande basilica romana dopo San Pietro in Vaticano.
Basilica di Santa Maria Maggiore
È conosciuta anche come Basilica Liberiana ed è l'unica basilica di Roma ad aver conservato la primitiva struttura paleocristiana. Si trova in Piazza dell'Esquilino, tra il Rione Monti e l'Esquilino.