Veglia Pasquale

Cattedrale di Aosta

19-04-2025

 

Cristo è risorto! Vincitore del male e della morte, ancora una volta, apre una pagina nuova di speranza per il mondo. Il Risorto chiama noi a scrivere con la nostra vita questa pagina di speranza, accendendo la luce della sua risurrezione su tutte le situazioni che viviamo. I nostri fratelli più piccoli hanno espresso questo disegnando il Signore come una torcia che permette di leggere gli avvenimenti e gli incontri che diversamente rimarrebbero nel buio, opachi.

Provo a cogliere tre fasci di luce che Gesù risorto getta sulla nostra vita, consegnandovi tre testi biblici che abbiamo ripetutamente cantato questa sera.

Cantiamo al Signore: stupenda è la sua vittoria (cfr Es 15, 1).
La vita nuova del Battesimo

Le acque del Mar Rosso, passaggio dalla schiavitù alla libertà per i figli di Israele, prefigurano il Battesimo. In esso siamo stati sepolti insieme a lui nella morte affinché, come Cristo fu risuscitato dai morti… così anche noi possiamo camminare in una vita nuova. È questo l’annuncio pasquale: in Cristo risorto una vita nuova è possibile! È possibile oggi. È possibile per me, malgrado la mia età, i miei trascorsi, i miei peccati, le mie stanchezze… Il Battesimo non è fatto passato, ma relazione viva con Dio, capace di rinnovare sempre e di nuovo i miei pensieri e le mie azioni dando loro la forma di Gesù e del suo Vangelo.

Attingeremo con gioia alle sorgenti della salvezza (cfr Is 12, 3).
Il dono dello Spirito Santo

Per mantenere viva la relazione con Dio, andiamo a Gesù che ci dona lo Spirito: “Se qualcuno ha sete, venga a me, e beva chi crede in me. Come dice la Scrittura: Dal suo grembo sgorgheranno fiumi di acqua viva”. Questo egli disse dello Spirito che avrebbero ricevuto i credenti in lui (Gv 7, 37-39a).

È lo Spirito Santo che può trasformare il mondo, vincendo l’incomunicabilità, la violenza e l’egoismo sfrenato che lo stanno devastando. Lo Spirito agisce nel cuore di chi lo accoglie veramente. Noi cerchiamo di lasciarci guidare dallo Spirito che fa germogliare nei cuori il suo frutto: amore, gioia, pace, magnanimità, benevolenza, bontà, fedeltà, mitezza, dominio di sé (Gal 5, 22). Ognuno di noi può diventare così una tessera del grande mosaico del mondo nuovo ricreato da Gesù.

Manda il tuo Spirito, Signore, a rinnovare la terra (cfr Sl 104/103, 30).
Custodire il giardino di Dio

Abbiamo meditato il racconto della creazione. L’universo, con al centro l’uomo, è il giardino di Dio. Tra poco rinnoveremo la fede in Dio creatore del cielo e della terra. Non è scontato, oggi, avere questa visione delle cose. Per credere e professare la fede in Dio creatore bisogna andare contro corrente e riconoscere che tutto ciò che esiste – compresi noi stessi – esiste per amore di Dio e ha un senso che ci trascende. Non siamo noi a dare senso alle cose, ma Dio, e l’intelligenza ci è data per cogliere questo senso e viverlo.

Chiediamo il dono dello Spirito perché la terra sia rinnovata. L’intero creato, intreccio di natura e umanità, ha bisogno di redenzione, perché porta le conseguenze di morte del nostro peccato. Guidati dallo Spirito possiamo riscoprire il nostro compito originario di custodi e promotori dell’opera di Dio. Se l’uomo riconoscerà il Padre come creatore e unico padrone del mondo, troverà la forza interiore necessaria per non sentirsi dominatore assoluto della terra, per rinunciare a ogni prevaricazione dell’uomo sull’uomo, dell’uomo sulla natura e per avviare il recupero dell’armonia creata da Dio e ricreata da Gesù morto e risorto (cfr LS 75).

 

condividi su