Terza Stazione quaresimale cittadina

Santuario di Maria Immacolata in Aosta

26-03-2025

 

Nel nostro pellegrinaggio verso la speranza, la Liturgia ci propone il Vangelo dell’incontro di Gesù con la Samaritana. Il dialogo con Gesù fa venire a galla le attese che la donna porta nel cuore. Gesù le fa maturare fino ad aprirle alla fede: Che sia lui il Cristo?

Nulla della nostra vita è estraneo a Dio. L’incontro vero con Gesù può aprire piste insospettate di speranza.

Gesù ha bisogno di riposo, siede al pozzo, ha sete e chiede da bere alla Samaritana che viene ad attingere acqua per i bisogni della sua casa. Così nasce il dialogo tra Gesù e la donna. Non dobbiamo temere di far entrare Gesù nel mondo dei nostri bisogni concreti. Nel Padre nostro ci insegna a chiedere il pane quotidiano. Chiedere a Dio ciò di cui abbiamo bisogno per vivere – dalle cose materiali alla salute – ci apre alla fiducia nel Padre celeste che sa donare cose buone ai suoi figli (cfr Mt 7, 11), ridimensiona la presunta onnipotenza di un’umanità tecnologicamente avanzata, ci insegna a non dare nulla per scontato, ci fa riscoprire la bellezza di aprire le mani per ricevere e ci impegna a essere per altre persone segno della Provvidenza divina con la nostra carità.

Quando poi la Samaritana dice: «Io non ho marito», esprime una ricerca ancora aperta di amore e di pienezza affettiva. Gesù tocca anche questo livello profondo della vita della donna, perché sa che amare ed essere amati sono come l’aria per il cuore dell’uomo creato a immagine di Dio. Lui stesso ha vissuto con intensità l’amicizia e ha fatto dell’amore sponsale un Sacramento. Il mondo degli affetti, con la sua carica di vita, di gioia e di sofferenza, non è staccato dalla nostra relazione con Dio, non lo viviamo da soli, ma vi ritroviamo la presenza del Signore che ha vissuto tutti gli stadi dell’amore umano dalla gioia della condivisione fino alla sofferenza del tradimento e dell’abbandono. Per questo l’incontro con Lui rigenera speranza anche nella situazione più difficile.

Nella donna c’è anche un’attesa religiosa. Desidera conoscere la via attraverso la quale vivere il suo rapporto con Dio. E proprio a lei Gesù destina una delle sue grandi rivelazioni: Viene l’ora… in cui i veri adoratori adoreranno il Padre in spirito e verità… Dio è spirito, e quelli che lo adorano devono adorare in spirito e verità. La donna approfitta dell’arrivo dei discepoli per dileguarsi, non già per sottrarsi alla forza della Parola del Signore, ma per farsene apostola e annunciatrice. La speranza di vita, di amore, di salvezza che era tornata a fiorire in lei non poteva restare nascosta, ma doveva essere comunicata e condivisa con la sua comunità.

Permettiamo a Gesù, alla sua Parola, alla sua grazia di perdono e misericordia di penetrare nei nostri bisogni e affetti, nelle nostre relazioni con Dio e con gli altri, in famiglia e nella società. Gesù vuole raggiungerci esattamente nel punto in cui ci troviamo in questo momento. Chiediamogli di darci l’acqua viva che ha dato alla Samaritana perché anche le nostre attese si aprano alla speranza che scaturisce dalla fede e si aprano prospettive di vita per noi e per altri attorno a noi.

 

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