Santa Messa per il Convegno AIPAS

Assisi, Santa Maria degli Angeli

07-10-2025

 

Carissimi siamo anche noi radunati nel cenacolo, come gli Apostoli dopo l’Ascensione del Signore, e vogliamo essere perseveranti e concordi nella preghiera, insieme… a Maria, la madre di Gesù. Possiamo facilmente immaginare che il gruppo non poteva che parlare di tutto quanto avevano vissuto negli anni con Gesù. Ripercorrevano i misteri della sua vita. E Maria poteva aggiungere particolari che solo Lei conosceva, soprattutto per il tempo della vita nascosta del Figlio di Dio. Ogni volta che recitiamo il Rosario, riviviamo la stessa situazione ed è ancora Maria che ci aiuta a fare memoria e a interiorizzare la vita di Cristo e l’intero mistero della salvezza nel quale siamo, per grazia di Dio, attori protagonisti e non solo comparse.

La pagina dell’Annunciazione ci fa entrare nel modo proprio di Maria di lasciarsi coinvolgere nel progetto di salvezza di Dio. È come una chiave che Maria ci offre perché facciamo come Lei.

Partiamo dalle tre parole che l’angelo le rivolge: Rallegrati; Non temere; Lo Spirito Santo scenderà su di te. In esse scopriamo il ritratto divino di Maria, cioè ciò che Dio pensa di lei, e in filigrana anche il nostro ritratto secondo il pensiero di Dio su di noi. Alle parole dell’angelo Maria risponde e le sue risposte completano il suo ritratto e indicano a noi un percorso di gioia, di fede, di pace.

Rallégrati. Maria viene invitata a rallegrarsi perché il Signore Le è vicino e La ricolma del suo amore. Anche se per Maria c’è qualcosa di speciale in quanto chiamata a essere Madre di Gesù, tuttavia questa è la condizione in cui tutti siamo posti: Dio ama ciascuno di noi e ognuno di noi è importante e irripetibile ai suoi occhi. Quando siamo raggiunti da quella sensazione brutta che chiamiamo solitudine, dobbiamo alzare lo sguardo e pensare che il Signore è con noi. Così quando ci assalgono sentimenti di violenza interiore verso il prossimo, pensiamo a Dio che ci è accanto. Maria reagisce alla parola dell’angelo col silenzio e con un certo turbamento/stupore interiore: si chiedeva come fosse possibile che Dio si interessasse proprio a Lei. Ci indica una via per fare esperienza dell’amore di Dio: coltivare la nostra interiorità e porci delle domande (interrogare e approfondire).

Non temere. Maria è invitata a non avere paura, perché non solo Dio Le vuole bene, ma anche perché si fida di Lei e Le affida un compito importante, essere la Madre del Salvatore del mondo. Così è anche per noi: il nostro futuro è una promessa di Dio, occorre scoprirlo e costruirlo, senza la fretta di avere tutto e subito. Maria ci insegna a chiedere a Dio con la preghiera tutto quanto abbiamo bisogno, partendo dalla certezza che abbiamo già trovato grazia presso di Lui, senza meriti acquisiti, ma solo per il suo grande amore verso di noi.

Lo Spirito Santo scenderà su di te. A Maria viene promesso lo Spirito Santo perché possa compiere la missione che Dio Le affida. Dopo la risurrezione Gesù dirà la stessa cosa ai discepoli: Riceverete la forza dallo Spirito Santo che scenderà su di voi, e di me sarete testimoni a Gerusalemme, in tutta la Giudea e la Samaria e fino ai confini della terra (At 1, 8). Noi abbiamo ricevuto lo Spirito Santo nella Cresima perché con la nostra fede diamo aperta testimonianza a Gesù crocifisso e risorto e adempiamo con amore i suoi comandamenti. Maria reagisce abbandonandosi a Dio nella fede: Ecco la serva del Signore: avvenga per me secondo la tua parola. Con Maria anche noi vogliamo in questa Eucaristia rinnovare la fede in Dio, vincendo solitudine e paura e abbracciare il nostro futuro con amore e generosità per essere davvero costruttori di pace, cioè di vita bella e buona per tutti, soprattutto per chi è più fragile, malato, povero, tradito, solo.

Così sia!

 

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