Santa Messa in onore di San Giovanni Paolo II

Les Combes

03-05-2025

 

Giovanni Paolo II è stato un apostolo come Filippo e Giacomo dei quali oggi facciamo memoria. Come loro ha percorso le strade del mondo per annunciare ovunque il nome santo di Gesù e la speranza di vita che scaturisce dalla sua risurrezione.
Il messaggio centrale del suo pontificato è quello del Vangelo di oggi: Gesù ha aperto per tutti la strada che porta a Dio. Attraverso la sua persona ogni uomo può conoscere il Padre ed entrare in relazione con Lui.
Proviamo a confrontarci con la grande rivelazione di Gesù: Io sono la via, la verità e la vita. Se la prendiamo sul serio, può aprirci prospettive inaspettate.

Io sono la via

Che cosa significa questa affermazione di Gesù? Altrove Gesù dice di se stesso: Sono uscito dal Padre e sono venuto nel mondo; ora lascio di nuovo il mondo e vado al Padre (Gv 16, 28). È il movimento di fondo della vita umana: veniamo da Dio e a Dio torniamo. Veniamo da Dio, non certo alla maniera della preesistenza delle anime, perché Dio crea dal nulla: noi cominciamo ad esistere nel momento del nostro concepimento e in quel momento Dio crea la nostra anima, imprimendovi la sua immagine. Questa immagine agisce come una calamita che ci attrae a Dio. Noi viviamo con una direzione impressa nel più profondo del nostro essere: siamo fatti per Dio. La cosa non funziona automaticamente, ma dev’essere scoperta e liberamente abbracciata nella fede. La fede ci aggancia a Gesù e Gesù ci trascina con sé in questo ritorno al Padre. In questo senso Gesù è la via che porta al Padre. La fede che ci aggancia a Lui è fatta di ascolto/obbedienza alla sua Parola e di imitazione della sua vita. Si tratta di seguirlo: Io sono la luce del mondo; chi segue me, non camminerà nelle tenebre, ma avrà la luce della vita (Gv 8, 12).

Io sono la verità

Per il cristianesimo la verità non è qualcosa di astratto, non è una teoria, ma una persona. È Gesù stesso che nella sua carne, nella sua storia e nel suo insegnamento ci ha detto tutto su Dio, sull’uomo e sul mondo. San Giovanni Paolo II con straordinario coraggio, senza paura di avere, come ebbe, la disapprovazione del mondo, dei potenti e dei sapienti del mondo, ha gridato a tutti che non vi può essere vera libertà senza verità, e che anzi solo l’incontro con Cristo, Verità fatta carne, può rendere l’uomo libero e, quindi, responsabile. Una lezione che il mondo, soprattutto il nostro Occidente, fuori e anche dentro la Chiesa, non ha saputo o voluto raccogliere scivolando in quella zona grigia dove regnano l’individualismo e il relativismo. Alla fine il grande peccato di oggi è affermare che sono io a decidere che cos’è la verità per me e adesso. È la fede nell’IO al posto della fede in DIO. Ogni giorno vediamo la devastazione che provoca nelle famiglie e nelle comunità la superba pretesa di voler decidere da soli ciò che è bene e ciò che è male. E non basta il pur fondamentale richiamo alla coscienza. Il nostro Santo si chiedeva: «Donde desume la coscienza i suoi criteri di giudizio? In base a che cosa la nostra coscienza morale giudica le azioni che stiamo per compiere o che abbiamo compiute?» E rispondeva: «La coscienza morale non è un giudice autonomo delle nostre azioni. Essa desume i criteri dei suoi giudizi da quella “legge divina, eterna, oggettiva e universale”» (Udienza del 17 agosto 1983) che il Creatore ha scritto nel cuore dell’uomo e che Cristo ha incarnato e rivelato. Noi, invece, vogliamo far funzionare una macchina delicata e complessa rifiutando il libretto delle istruzioni.

Io sono la vita

Per seguire Gesù via e verità abbiamo bisogno del suo Spirito. Diceva ancora San Giovanni Paolo II: « La vita che Gesù Cristo ci dona è un’acqua viva che disseta l’anelito più profondo dell’uomo e lo introduce, quale figlio, nella piena comunione con Dio. Quest’acqua viva e donatrice di vita è lo Spirito Santo» (Udienza del 21 ottobre 1998).

Chiediamo al nostro Santo, in questo luogo che ne custodisce la memoria per la nostra Valle, di intercedere per noi perché impariamo a lasciarci guidare docilmente dallo Spirito di Dio per diventare sempre più pienamente ciò che siamo per grazia, figli di Dio in Cristo; per diventare uomini e donne impregnati di Lui, Verità di Dio fatta carne, capaci di mettere in Lui la nostra fiducia e la nostra speranza, rinunciando a costruirci gli idoli di una salvezza fatta da mani di uomo. Amen.

 

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