Santa Messa in onore della Virgo Fidelis patrona dell’Arma dei Carabinieri

Chiesa collegiata dei santi Pietro e Orso

21-11-2025

 

La festa di Santa Maria Virgo fidelis ci consegna tre parole che diventano come un viatico, il cibo necessario per proseguire la strada.

La prima parola che ascoltiamo nelle letture di oggi è Rallegrati! Sembra davvero strano che possa esserci rivolto un simile invito quando umanamente sono ben pochi i motivi per rallegrarsi: abbiamo un’infinità di conflitti per i quali non si intravvedono soluzioni vicine e sicure di pace; la violenza dilaga nelle case e nelle piazze del nostro Paese; un senso di confusione e di smarrimento colpisce adulti e giovani, provocando stati di ansia e di angoscia che non raramente conducono a forme anche gravi di depressione. Non era molto diversa la situazione degli Israeliti della fine del sesto secolo avanti Cristo ai quali parla il profeta: tornati in patria dall’esilio, erano scoraggiati per i disordini politici e le difficoltà della ricostruzione di Gerusalemme e per la durezza del vivere quotidiano. Proprio a questa gente il profeta annuncia: Rallegrati, esulta, figlia di Sion, perché, ecco, io vengo ad abitare in mezzo a te. Il motivo per rallegrarsi è la presenza del Signore in mezzo al suo popolo, una presenza che non risolve magicamente i problemi, ma dona speranza per guardare al futuro, sapendo che Dio non farà mancare il suo aiuto per affrontare la fatica della ricostruzione. È il motivo che la Liturgia ripete a noi stamane: Non temere… non lasciarti cadere le braccia! Il Signore, tuo Dio, in mezzo a te è un salvatore potente (Sof 3, 16-17).

La seconda parola è Beati coloro che ascoltano la parola di Dio e la osservano. È la beatitudine di Maria. Noi la veneriamo Madre di Dio, ma il suo percorso di fede non è stato trionfale. Fin dal momento in cui ha ascoltato e messo in pratica la parola di Dio, accettando di diventare Madre di Gesù, il suo cammino si è fatto faticoso e difficile. Penso al rischio di essere lapidata, alla fuga in Egitto, alla perdita di Gesù dodicenne fra i dottori del tempio, agli inizi del ministero di Gesù quando cominciano le minacce e i sospetti che porteranno alla sua crocifissione. Maria è rimasta fedele alla parola ascoltata, ha continuato a osservarla, magari con la morte nel cuore e le lacrime agli occhi, come ai piedi della croce. È rimasta a fianco del Figlio fino alla fine. Questa parola ci invita a guardare alla nostra vita con gli occhi di Maria: non perdere la fede in mezzo alle difficoltà della vita e restare fedeli al Battesimo.

La terza parola viene dal canto stesso di Maria: L’Onnipotente… ha  spiegato la potenza del suo braccio, ha disperso i superbi… Ha rovesciato i potenti dai troni, ha innalzato gli umili; ha ricolmato di beni gli affamati. Dio sta dalla parte di chi è piccolo e povero, di chi non ha sostegni e risorse che lo difendano e lo facciano andare avanti. È per noi invito a farci piccoli e abbandonarci alla Provvidenza di Dio, ma anche a fare come Lui e privilegiare chi non conta agli occhi del mondo. Anche nel compimento del proprio dovere il discepolo di Gesù può essere un segno della predilezione del Signore per i piccoli e i poveri.

Carissimi portiamo con noi queste tre parole che Maria, nostra Patrona, ci dona per guidare il nostro cammino: la gioia che viene dal sapere che il Signore è in mezzo a noi; la beatitudine riservata a chi ascolta e pratica la Parola di Dio; la predilezione per i piccoli e i poveri a imitazione di Dio stesso. Così sia!

 

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