S. Messa in onore di San Maurizio, patrono del Corpo degli Alpini

Aosta, Castello Gen. Cantore

21-09-2024

 

Oggi celebriamo san Maurizio, Patrono del Corpo degli Alpini. Maurizio era il Comandante di una legione romana e fu martire, testimone di Cristo. È dunque come un dito puntato che invita a guardare a Cristo, a credere in Lui Signore e Salvatore, ad accogliere la sua grazia e a seguire il suo insegnamento e il suo esempio. Oggi il dito puntato ci indica la pagina evangelica che abbiamo appena ascoltato, nella quale incontriamo Gesù che, con i suoi discepoli, inizia il viaggio verso Gerusalemme, dove avrebbe compiuto la sua missione di riconciliare gli uomini peccatori con il Padre misericordioso inchiodando nel suo corpo sulla croce il peccato dell’umanità.

Il viaggio di Gesù non è dunque solo uno spostamento spaziale. Esso racchiude i tanti cammini degli uomini, anche i nostri: il cammino della vita innanzitutto – in famiglia, nella comunità, nella società, in caserma -, l’itinerario della nostra crescita spirituale, relazionale e professionale… Come cristiani, se lo vogliamo, possiamo incrociare i nostri cammini con quello di Gesù ogni domenica grazie alla celebrazione della Messa, mettendoci a confronto con la sua Parola e con la sua Vita.

Gesù cammina davanti ai suoi discepoli, li guida, insegna loro le vie di Dio. L’evangelista annota che i discepoli non comprendono ciò che Gesù dice e neppure lo interrogano, perché erano preoccupati d’altro, chi tra loro fosse più importante e meritasse il primo posto. Non ci stupiamo, perché sappiamo quanto sia facile scivolare nei discorsi e nei pensieri in questo tipo di preoccupazioni lontane o addirittura estranee al Vangelo. San Giacomo lo descrive in maniera vivace: Da dove vengono le guerre e le liti che sono in mezzo a voi? Non vengono forse dalle vostre passioni che fanno guerra nelle vostre membra? Siete pieni di desideri e non riuscite a possedere; uccidete, siete invidiosi e non riuscite a ottenere; combattete e fate guerra!

L’incomprensione dei discepoli non scompone Gesù che, con tanta pazienza, li invita a capire e, ponendo un bambino in mezzo, cerca di capovolgere il loro modo di pensare: Se uno vuole essere il primo, sia l’ultimo di tutti e il servitore di tutti. La proposta di Gesù è rivoluzionaria e rivelatrice dell’animo umano: senza lo spirito di umiltà e di servizio le relazioni tra noi rischiano di degenerare in relazioni di forza e di potere, portatrici di violenza e di prevaricazione.

Anche oggi, Gesù siede in mezzo a noi e, se lo vogliamo, ci parla, ci permette di prendere coscienza delle nostre piccolezze, del nostro peccato, ma anche ci perdona e ci aiuta a correggerci e a cambiare. È la domenica. Non dobbiamo snobbare questo appuntamento. Nelle parola di Gesù – Se uno vuole essere il primo, sia l’ultimo di tutti e il servitore di tutti – anche noi troviamo la luce per ricominciare, anche noi ogni volta veniamo chiamati a farci piccoli, a volere bene, a servire.

Pensiamo a quante liti, discussioni e prese di posizione gli uni contro gli altri nascono solo per questo sfrenato bisogno di primeggiare. San Giacomo è tagliente: dove c’è gelosia e spirito di contesa, c’è disordine e ogni sorta di cattive azioni. Un bellissimo detto latino, uscito dalla penna di Sallustio, potrebbe essere un gran commento al Vangelo: Concordia parvae res crescunt, discordia maximae dilabuntur – «Nella concordia anche le piccole cose possono diventare grandi, nella discordia anche le più grandi si dissolvono».

Chiediamo per noi la sapienza che viene dall’alto pura, pacifica, mite, arrendevole, piena di misericordia e di buoni frutti, imparziale e sincera. Amen!

 

condividi su