S. Messa in onore di San Giovanni Bosco

Chiesa parrocchiale di Châtillon

29-01-2025

 

Le Letture che abbiamo ascoltato ci dicono che il Signore è vicino a noi e si comporta verso di noi come un pastore che custodisce e guida con attenzione e tenerezza il suo gregge.

Mi sono fatto questa domanda: «Come posso io percepire la vicinanza di Dio e le sue attenzioni? Come puoi tu, giovane studente, percepire la vicinanza di Dio e le sue attenzioni nei tuoi confronti?».

Trovo una risposta interessante nelle Memorie di don Bosco quando racconta di aver ricevuto da un sacerdote un consiglio prezioso che gli ha cambiato la vita: gli insegnò a fare ogni giorno una breve meditazione. La pratica della meditazione portò due frutti nella vita di questo giovanissimo contadino: scoprì che c’era dentro di lui una vita interiore, più in profondità di quanto viveva in superficie, e acquistò consapevolezza di sé e del proprio agire.

Io, oggi, vorrei soltanto darvi questo suggerimento: fate ogni giorno una breve meditazione. Che cos’è la meditazione? Si tratta di un momento di silenzio e di raccoglimento che permette di rientrare in se stessi, in compagnia del Signore, di pensare e ripensare alla propria vita e a quella del mondo in dialogo con Dio. Questo raccoglimento e dialogo interiore con se stessi e con Dio si realizza attraverso la lettura di un testo, preferibilmente lo stesso Vangelo, il testo per eccellenza della vita cristiana.

Con la meditazione anche noi scopriamo, come avvenne per il giovane Giovanni Bosco, che la vita non si svolge solo all’esterno, nelle relazioni e nelle azioni che si vedono e si toccano, ma che c’è un mondo interiore dentro di noi che in realtà è molto importante per la felicità, per l’amore, per l’onestà, per la serietà della vita. Guardate un prato, un giardino, un bosco. Ciò che noi vediamo è l’erba, sono i fiori, gli ortaggi, gli alberi, ma sotto il terreno c’è una parte non visibile, eppure determinante. Non ci sarebbero erba, fiori, ortaggi, frutti e foglie senza le radici, senza l’humus che nutre le piante. Ecco questa è la nostra vita spirituale dalla quale dipende la qualità e la bellezza del nostro stare al mondo e di relazionarci con gli altri.

Anche noi, come don Bosco, diventiamo un po’ più consapevoli di noi stessi e della nostra dignità di uomini e di cristiani. Don Bosco raccontando queste cose aggiunge che prima di praticare la meditazione agiva «come una macchina che fa una cosa senza saperne la ragione». La consapevolezza è questo prendere coscienza di sé e delle ragioni che ci muovono e, come vedete, essa si coniuga con la libertà: più si è consapevoli di sé e più si è liberi!

Carissimi, concludo suggerendovi di farvi aiutare da un sacerdote o da un educatore a individuare il testo adatto a voi e, poi, regalatevi ogni giorno, anche quando siete in vacanza, dieci/quindici minuti di meditazione, coltivate le radici, la parte più profonda e vera della vostra vita, sarete più contenti e le vostre azioni e le vostre relazioni miglioreranno.

Vi auguro questo e lo chiedo come dono per ciascuno di voi a don Bosco che, nella vostra scuola, vi accoglie come un padre e vi guida come un maestro. Così sia!

 

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