S. Messa in onore della Beata Nemesia Valle

Collegiata di Sant'Orso

28-06-2025

 

Carissimi, trovandoci nella Chiesa di san Pietro, privilegio la sua figura, certo che san Paolo non ne sarà dispiaciuto. Raccolgo per tanto due spunti dal Vangelo e dalla prima lettura.

«Simone, figlio di Giovanni, mi vuoi bene?». Pietro … gli disse: «Signore, tu conosci tutto; tu sai che ti voglio bene». Gli rispose Gesù: «Pasci le mie pecore … Seguimi». Il dialogo tra Gesù risorto e Pietro è come un paradigma della vita cristiana. Richiama all’essenziale: la vita cristiana è relazione con Gesù e, come chi ama non può non raccontare com’è bella e speciale la persona amata, così il discepolo parla di Gesù e racconta la sua esperienza. Qualche giorno fa, incontrando i Vescovi italiani, il Papa ha detto: «Innanzitutto, è necessario uno slancio rinnovato nell’annuncio e nella trasmissione della fede. Si tratta di porre Gesù Cristo al centro e… aiutare le persone a vivere una relazione personale con Lui, per scoprire la gioia del Vangelo… Questo è il primo grande impegno che motiva tutti gli altri: portare Cristo “nelle vene” dell’umanità».

Seguire Gesù, annunciare Gesù sono i due verbi del discepolo che ci vengono riconsegnati questa sera anche dalla beata sr Nemesia che aveva come programma questa invocazione: «Gesù spogliami di me, rivestimi di te. Gesù per te vivo, per te muoio».

Pietro gli disse: «Non possiedo né argento né oro, ma quello che ho te lo do: nel nome di Gesù Cristo, il Nazareno, àlzati e cammina!». Come Pietro, che assieme a Giovanni sale al tempio, anche noi incontriamo sulla nostra strada i piccoli e i poveri che ci interpelleranno e si aspettano da noi, discepoli di Colui che è passato facendo del bene a tutti, attenzione, sensibilità e aiuto. A volte noi siamo come un po’ infastiditi; dovremmo invece riconoscere nella loro insistenza la voce del Signore che ci ripete:  Tutto quello che avete fatto a uno solo di questi miei fratelli più piccoli, l’avete fatto a me (Mt 25, 40). Facciamo nostra la convinzione della beata sr Nemesia: «L’amore che si dona è l’unica cosa che rimane».

 

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