Cari fratelli e sorelle, Pasqua ci invita a rinsaldare la fede in Gesù e la Parola ascoltata ci offre un percorso.
Gesù di Nazaret… passò beneficando e risanando tutti coloro che stavano sotto il potere del diavolo, perché Dio era con lui.
Ripercorrendo la vita terrena di Gesù, Pietro vi riconosce un filo conduttore: è passato facendo del bene, liberando coloro che erano oppressi dal male fino a quella liberazione profonda che è il perdono dei peccati: chiunque crede in lui riceve il perdono dei peccati per mezzo del suo nome. Crediamo che Gesù, il Figlio di Dio, vuole il nostro bene e il bene dell’umanità e agisce per il nostro bene e per il bene dell’umanità. Per questo ci fidiamo di Lui, cerchiamo di imitarlo e di mettere in pratica la sua Parola. Camminando dietro a Lui, anche se non sempre riusciamo a tenerne il passo, sappiamo di essere sulla strada giusta. Nel suo nome ogni peccato può essere perdonato da Dio, nessuna colpa ci lega per sempre al male commesso. In Lui c’è sempre speranza!
Perché cercate tra i morti colui che è vivo? Non è qui, è risorto.
Gesù è il Risorto, non bisogna cercarlo tra i morti. Non appartiene al passato. Se è risorto è vivo e noi possiamo incontrarlo. Dove? Il luogo dell’incontro è la fede, la relazione che abbiamo con Lui, una relazione personale che viviamo innanzitutto dentro di noi, ma che ci lega a una comunità, la Chiesa, e che ci invita a riconoscerlo e a servirlo negli altri. Nella Chiesa Gesù ci viene incontro attraverso i Sacramenti quando si fa presente indipendentemente dal nostro sentire. Nei Sacramenti ci parla e tocca la nostra vita nelle sue situazioni ordinarie e nei momenti importanti del suo svolgersi (nascita, crescita, amore, malattia, peccato, morte). Gesù ci viene incontro anche negli altri, soprattutto nei poveri, negli abbandonati, nei malati. Siamo certi: attraverso di loro possiamo incontrare Gesù, tutto ciò che facciamo a loro, lo facciamo a Gesù.
Cercate le cose di lassù, dove è Cristo, seduto alla destra di Dio.
Gesù, il Vivente, siede alla destra di Dio e partecipa anche come uomo al potere salvifico del Padre nell’unità dello Spirito Santo. L’apostolo ci ricorda che, mediante il Battesimo, anche noi siamo passati attraverso la morte e che la vita nuova che abbiamo ricevuto è nascosta in Dio con Gesù, perché non è visibile agli occhi degli uomini nella sua realtà più profonda. Essa si manifesta nelle conseguenze che produce, scelte e comportamenti nuovi e sorprendenti che san Paolo riassume così: cercate le cose di lassù e rivolgete il pensiero alle cose di lassù, non a quelle della terra. Ma quali sono le cose di lassù da cercare e quali le cose di quaggiù da lasciar cadere? Nello stesso terzo capitolo della Lettera ai Colossesi l’Apostolo risponde: Fate morire… ciò che appartiene alla terra: impurità, immoralità, passioni, desideri cattivi e quella cupidigia che è idolatria… gettate via… : ira, animosità, cattiveria, insulti e discorsi osceni… Non dite menzogne gli uni agli altri (vv. 5.8-9); Scelti da Dio, santi e amati, rivestitevi dunque di sentimenti di tenerezza, di bontà, di umiltà, di mansuetudine, di magnanimità, sopportandovi a vicenda e perdonandovi gli uni gli altri… Come il Signore vi ha perdonato, così fate anche voi (vv. 12-13).