S. Messa nella Veglia pasquale

08-04-2023

 

Carissimi, tra poco rinnoveremo le promesse battesimali, confessando la nostra fede nel Dio di Gesù Cristo, Padre e Figlio e Spirito Santo. Non sia un atto formale, il nostro, perché la fede è innanzitutto relazione viva con la Santissima Trinità, relazione che vogliamo rinnovare stasera. Facciamo come quando riprendiamo i contatti con un amico da qualche tempo un po’ trascurato. Scaturisca dalla professione di fede un dialogo profondo e personale con il Padre e il Figlio e lo Spirito Santo a partire dalla situazione della nostra vita in questo momento, gioie e fatiche, debolezze, preoccupazioni, peccati. Questo dialogo interiore tocchi il nostro modo di pensare, di agire e di stare al mondo.

Credo in Dio Padre onnipotente, creatore del cielo e della terra.

Il Padre di Gesù Cristo è la sorgente della vita, nostra e dell’universo. Lo abbiamo meditato nella bellissima pagina di Genesi. La creazione esce dalla bocca di Dio armoniosa e bella: Dio vide quanto aveva fatto, ed ecco, era cosa molto buona. Vogliamo fare nostro lo sguardo di Dio e non sentirci più padroni della vita e delle cose, ma beneficiari e amministratori fedeli di un grande dono. Vogliamo stare al mondo con rispetto e responsabilità: la mia vita non mi appartiene e non ne faccio quello che voglio, la vita degli altri non mi appartiene e faccio di tutto per promuoverla in dignità e libertà, la creazione non mi appartiene e non posso usarla in maniera indiscriminata. La mia vita, la vita degli altri, la creazione sono, nel progetto di Dio, un intreccio armonioso di relazioni, sono un dono per tutti. In questa prospettiva voglio pormi rinunciando alle seduzioni del male per vivere nella libertà dei figli di Dio.

Credo in Gesù Cristo… che nacque da Maria Vergine, morì e fu sepolto, è risuscitato dai morti e siede alla destra del Padre.

Gesù è il nostro Salvatore. Attraverso il Battesimo siamo stati sepolti con Lui nella morte e così: L’uomo vecchio che è in noi è stato crocifisso con lui, affinché… noi non fossimo più schiavi del peccato. Infatti chi è morto, è liberato dal peccato. Non siamo più incatenati al peccato, siamo uomini e donne liberi, chiamati a camminare in una vita nuova. Credere in Gesù vuol dire prendere la sua vita e la sua parola come luce che illumina i nostri passi, come abbiamo simbolicamente fatto all’inizio con il Cero pasquale.

Credo nello Spirito Santo, la santa Chiesa cattolica…

Il Padre di Gesù ci ha donato il suo Spirito come principio interiore di vita, di pensiero, di azione: Porrò il mio spirito dentro di voi e vi farò vivere secondo le mie leggi e vi farò osservare e mettere in pratica le mie norme. L’antica promessa si è compiuta per noi nel Battesimo e nella Cresima. E il dono si rinnova in ogni Eucaristia. Lo Spirito del Padre e del Figlio ci assimila a Gesù e ci santifica perché possiamo essere santi come santo è Dio (cfr Lv 11, 44): Vi aspergerò con acqua pura e sarete purificati; io vi purificherò da tutte le vostre impurità e da tutti i vostri idoli; vi darò un cuore nuovo, metterò dentro di voi uno spirito nuovo. Questa novità di vita, di dignità e di azione non è cammino solitario. Lo Spirito che la suscita, la suscita all’interno della comunità dei discepoli di Gesù, la Chiesa. Per questo diciamo: «Credo nello Spirito Santo, la santa Chiesa cattolica, la comunione dei santi, la remissione dei peccati, la risurrezione della carne e la vita eterna».

 

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