Il direttore:
In punta di piedi vi raggiungo nelle vostre occupazioni quotidiane. Spero di trovarvi bene, certamente impegnati nel cercare di portare – per come possiamo e sappiamo fare – quello che ci è stato affidato.
Il 14 febbraio – come sapete – inizia il Tempo liturgico della Quaresima. Tempo speciale di preparazione all’incontro rinnovato con il Mistero di Cristo Crocifisso e Risorto, la Pasqua. Tempo privilegiato che inizia con una precisa e autorevole parola di Gesù: “Il Regno di Dio è vicino, convertitevi e credete nel Vangelo”.
Mi chiedo spesso cosa può voler dire quel “… convertitevi e credete al Vangelo” e spesso nella preghiera, nella riflessione e nell’approfondimento – mi sembra di intuire risvolti sempre nuovi. Certamente non si tratta di dare una sorta di semplice toelettatura alla nostra vita, magari con qualche maquillage temporaneo che lascia il tempo che trova. Convertirsi e credere al Vangelo è qualcosa di più radicato e radicale, è l’intimo e totale cambiamento e rinnovamento di tutto l’uomo, di tutto il suo sentire, giudicare e disporre. È naturalmente parte dalla responsabilità personale!
Anche il Centro Missionario Diocesano si mette in cammino dietro a Gesù verso Gerusalemme e anche quest’anno rilancia la Quaresima di Fraternità, auspicando che realmente la fraternità coinvolga tutto l’uomo: “Dalla testa ai piedi”.
Viviamo in un mondo dove diventa sempre più essenziale aprire il cuore e la mente verso una fraternità universale e l’interesse alla Missione diventa un’occasione per allargare l’orizzonte della vita. Due verbi – forse – possono accompagnare questa nostra “apertura”:
Conoscere: per mettere in movimento il cuore, e se il cuore ama, allora tutta la persona che è in noi, si mette in movimento. Un’ esperienza che ognuno ha sperimentato nella sua vita, e non una volta sola, e in qualsiasi età.
Il conoscere porta al condividere, all’aiuto concreto. In questo modo la Quaresima di Fraternità che ogni parrocchia vive, come ogni famiglia e ogni persona, dà un senso positivo ai nostri piccoli o grandi sacrifici. Gli occhi si aprono vedendo la condizione degli altri e le loro necessità; le mani si muovono per dare concretezza alla condivisione e così migliorare la qualità della vita di molti poveri, sia nel campo della sopravvivenza (acqua, cibo, salute) come nell’educazione (scuola). Le missioni sono state raggiunte dal cuore e dai piedi di non pochi missionari della nostra terra.
Attualmente la nostra Diocesi conta 7 missionari religiosi, presenti in Francia, Romania, Corea del Sud, Etiopia, Senegal e Brasile. A costoro aggiungiamo altri – anche laici – particolarmente legati alla nostra terra. Al sostegno delle loro missioni e dei progetti che in esse portano avanti va il vostro generoso contributo.
Che sia per tutti una vera Quaresima di fraternità capace di ridare dignità ad ogni creatura, qui nelle nostre contrade valdostane, tra le nostre strade, nelle nostre case, come anche nel più sperduto villaggio di questo nostro pianeta.
La mia gratitudine e la mia preghiera, unita a quella dei miei collaboratori. Grazie davvero!
GianPaolo Gugliotta OMI