Percorsi di San Bernardo

Reportage sul secondo cammino svoltosi mercoledì 19 luglio dalla Chiesa parrocchiale di Roisan verso le cappelle di Blavy e di Parléaz e ritorno

Sul sagrato della chiesa dedicata a san Vittore in Roisan, una dozzina di persone erano pronte per vivere questo secondo appuntamento diocesano. Ad attenderle tre sacerdoti: don Paolo Viganò, parroco di Morgex, La Salle e Derby e coordinatore di queste iniziative, don Marcello Lanzini, parroco di Roisan, e don Elio Vittaz, parroco di Saint – Christophe.

Il pellegrinaggio è iniziato con alcune parole per richiamare il senso del cammino che sarebbe stato intrapreso: un’occasione per elevarsi spiritualmente e ritornare a casa confermati nella vita cristiana e stimolati nelle opere di carità e nell’accoglienza reciproca. A seguire una preghiera di benedizione prima della partenza.

Il gruppo era formato da alcune persone del luogo, ma anche da altre giunte da altre località della Valle. Fin da subito si è respirato un clima di accoglienza e di amicizia, che ha favorito il dialogo e lo scambio durante il cammino. Sono stati di aiuto l’affabilità di don Marcello e la disponibilità dei partecipanti conoscitori dei luoghi: utili per spiegare e raccontare esperienze personali legate alla vita contadina di un tempo.

La camminata si è svolta lungo il sentiero 1D, imboccato alle spalle della chiesa di Roisan per inoltrarsi in un bel bosco ombroso. Considerata la giornata calda, il fresco degli alberi ha aiutato molto la salita che ognuno affrontava con il proprio passo, certo di non perdere il gruppo che ogni tanto si fermava per ricompattarsi. Lungo il cammino ciascuno aveva la possibilità di scambiare parola oppure di vivere momenti di silenzio e di riflessione. Nell’ultimo tratto del percorso, è stata fatta una sosta in prossimità di un oratorio: una cappelletta in pietra recante i segni del tempo e che richiederebbe interventi di sistemazione. Al suo interno l’immagine del Cristo e una statuetta della Madonna di Lourdes, sulla facciata la data 1944.

Dopo due orette di comoda passeggiata, infine l’arrivo a Blavy, un bel villaggio situato a 1474 m s.l.m. e dominato dalla becca di Viou (quota 2859 m), un punto panoramico eccezionale sulla Valle d’Aosta. Un tempo abitato tutto l’anno, quando la vita era profondamente basata sulla realtà agricola e contadina, oggi è popolato per lo più d’estate anche se raggiungibile con una comoda strada asfaltata. Le abitazioni sono tutte ben tenute, ristrutturate, con fiori ai balconi e orti rigogliosi.

Davanti alla cappella, perfettamente conservata e piuttosto capiente, un folto gruppo di persone era in attesa dei pellegrini per la Messa. Comodamente seduti al suo interno, essi hanno ricevuto il benvenuto a nome della comunità da parte del Presidente della Consorteria, il signor Fabio Bétemps, che ha fornito alcune informazioni sull’edificio.

La cappella, che probabilmente risale al 1780, è dedicata a Notre Dame de Touspouvoirs e a testimonianza di ciò, al suo interno, si osservano alcuni ex-voto esposti su una parete: due vecchie stampelle e delle statuette di cera. Di recente sono stati trovati davanti alla cappella, che viene aperta solo in talune occasioni, una busta con del denaro ed un quadro con il volto di Cristo, che troverà presto un’adeguata collocazione e che con l’occasione è stato mostrato ai presenti. Segni evidenti di affidamento alla Madonna qui venerata e di riconoscenza per le grazie ricevute.

La celebrazione eucaristica è stata presieduta da don Marcello, coadiuvato da don Paolo e da don Elio. Durante l’omelia don Paolo ha richiamato l’attenzione sul quadro, appeso ad una parete laterale del coro in cui è raffigurato San Bernardo, e sul legame con la parrocchia di Morgex: infatti, una statua della Madonna di Touspouvoirs, proveniente da Blavy, si trova ora nel Museo del Tesoro di questa chiesa, dove probabilmente è giunta come pagamento o oggetto di scambio per qualcos’altro necessario a quella comunità.

La celebrazione eucaristica si è conclusa con la benedizione del pane, tagliato in pezzi disposti in un cestino: successivamente sono stati offerti a tutti i presenti in segno di condivisione. Ma le belle sorprese non sono finite qui: infatti, i pellegrini hanno potuto apprezzare altri gesti di sincera ospitalità. Un comodo locale è stato messo a loro disposizione per consumare il pranzo al sacco, sono state aperte bottiglie di vino e di succo d’uva, al termine del pasto non sono mancati un buon caffè ed anche un liquorino. Seduti attorno a grandi tavoli, i commensali hanno potuto anche condividere con i vicini quanto avevano portato per il picnic oltre che impressioni ed esperienze.

Dopo la pausa ristoratrice, i sinceri ringraziamenti per le attenzioni ricevute ed i saluti a chi non proseguiva, il cammino è ripreso alla volta di Parléaz … per fortuna lungo un tratto di sentiero in discesa e con la certezza di non doverlo ripercorrere in salita.

Anche in questo villaggio i pellegrini hanno trovato una calorosa accoglienza espressa in modo particolare dalla simpatia e spontaneità del signor Boch Marco, Presidente della Consorteria locale. Dopo l’ingresso in cappella, egli ha illustrato con grande passione e ricchezza di particolari la sua storia distribuendo una fotocopia per poterne conservare meglio il ricordo.

La cappella, costruita dopo la peste del 1630, è stata oggetto nei secoli di vari interventi di ristrutturazione l’ultimo dei quali è iniziato nel 2011 ed è terminato nel 2015.  Essa è dedicata a san Bernardo, a santa Barbara e a santa Margherita, che sono raffigurati sulla facciata dell’edificio. Nel tempo è sempre stata un punto di riferimento per la vita del villaggio: come luogo di fede, ma anche come luogo per la conservazione di documenti e per il deposito di attrezzi comunitari, infine come nascondiglio notturno durante la Seconda guerra mondiale.

Con grande entusiasmo il signor Boch ha fornito tante informazioni sulla vita di un tempo nel villaggio, rispolverando ricordi del passato e raccontando anche di alcuni contrasti tra gli abitanti di Blavy (comune di Roisan) e di Parléaz (comune di St. Christophe). Un piacere ascoltarlo, mentre si percorreva la stradina del villaggio e, seduti all’ombra nel cortile della casa consortile con un grande tavolo imbandito: un altro prezioso momento di ascolto e di condivisione.

Il pomeriggio assolato e caldo ha accompagnato la discesa lungo un percorso diverso da quello della salita, alla scoperta di nuovi scorci, paesaggi e ambienti di cui riempirsi gli occhi. Ma soprattutto portando con sé la ricchezza della preghiera condivisa, la bellezza delle relazioni vissute nella giornata, dei pezzi di storia e di tradizione scoperti e riscoperti attraverso le testimonianze, con il cuore colmo di gratitudine verso il Signore e san Bernardo per questo tempo ricevuto come occasione per riandare alle radici della fede.

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