Solennità dell’Immacolata concezione della B.V. Maria

08-12-2023

 

Oggi celebriamo l’azione di Dio che, al momento del concepimento di Maria nel grembo di sua madre, l’ha preservata dal peccato originale in vista dell’altissima missione che voleva affidarle, diventare la Madre di Gesù, il Figlio di Dio fatto uomo. La Liturgia propone il Vangelo dell’annunciazione con il dialogo tra l’angelo e la giovane donna di Nazaret. Un dialogo stupefacente per l’umiltà di Dio e l’ardire della fanciulla. Dio ha tutto predisposto, ma si ferma davanti alla libertà di Maria che, turbata, si interroga e interroga prima di acconsentire. Dio non cerca esecutori nella sua opera di salvezza, ma collaboratori liberi e responsabili. Non si tratta di eseguire passivamente un compito, ma di condividere l’amore divino, partecipando liberamente alla sua azione di salvezza dell’umanità. È quanto ha fatto con coraggio Maria, imparando passo passo ciò che questo significava per la sua vita, fino alla croce del suo Figlio e alla maternità universale.

Nella sua esperienza possiamo leggere in filigrana il cammino proposto a ogni credente, a ognuno di noi.

Innanzitutto siamo oggetto di benedizione da parte di Dio. Alla radice del nostro essere qui c’è l’azione di Dio che ci ha scelti prima della creazione del mondo… predestinandoci a essere per lui figli adottivi mediante Gesù Cristo. Questo dono – se noi lo accogliamo e nella misura in cui lo accogliamo – plasma il nostro essere e la nostra libertà di creature pensate e volute dal Creatore come capaci di interfacciarsi con Lui quasi alla pari. Creando l’essere umano Dio ha voluto riprodurre in noi ciò che vive nella sua vita intima, il dialogo tra le Persone divine. Così l’uomo si relaziona con Dio, ma anche con i suoi simili, attraverso il dialogo che è fatto di ascolto e di racconto di sé, di confronto e di condivisione. È quanto troviamo nella prima lettura e poi nella pagina evangelica. Da notare che Dio non interrompe il dialogo nemmeno di fronte del peccato di Adamo ed Eva.

È urgente riappropriarci di questa somiglianza con Dio,  in un mondo in cui, a dispetto della facilità e della velocità delle interconnessioni, le persone sembrano chiudersi sempre più su stesse, incapaci di ascoltarsi e di parlarsi, e questo addirittura in relazioni profonde come quello dell’amore tra l’uomo e la donna. Non possiamo rassegnarci al fatto che le persone e i popoli diventino sempre più preda di violenza e sopraffazione, di inganno e manipolazione. La festa dell’Immacolata suggerisce a noi cristiani uno slancio profetico: riscoprire e praticare il dialogo come strumento di umanizzazione dei rapporti. E questo anche quando le relazioni tra persone diventano faticose o quando le relazioni tra i popoli entrano in collisione di interessi. Il dialogo, anche quando è difficile o addirittura si sospende, insegna il rispetto per l’altrui dignità e libertà che restano valori intangibili.

Per  realizzare il suo progetto, Dio dialoga con Maria, attende il suo e, per questo, cerca di convincerla, senza intaccare la sua libertà, ma potenziandola al massimo. Proviamo a imitarlo nella vita quotidiana, in famiglia, nella comunità e nei rapporti sociali!

 

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