Solennità dell’Assunzione della B. V. Maria

15-08-2023

Cari fratelli e sorelle, oggi la Vergine Maria, Madre di Dio, è stata assunta in cielo in anima e corpo. Dio non ha voluto che conoscesse la corruzione del sepolcro colei che ha generato nella carne il suo Figlio, Gesù, autore della vita. Questo mistero grandioso è raccontato in maniera mirabile nella facciata cinquecentesca della nostra Cattedrale. Quando vi entriamo solleviamo il capo e contempliamo la scena di Maria che muore attorniata dagli Apostoli del suo Figlio e subito viene accolta nel cielo tra gli angeli di Dio. Non si tratta di una scena di fantasia, ma di un segno di speranza e di consolazione per noi credenti, popolo di Dio pellegrino sulla terra. Maria risplende ai nostri occhi come primizia e immagine della Chiesa, chiamata alla gloria del Paradiso.

Vi suggerisco di sostare qualche momento davanti alla scena e meditare il segno ch’essa raffigura.

Da parte mia ho raccolto tre richiami e li condivido con voi: Maria Assunta ci ricorda che esiste il Cielo, ci invita ad alzare lo sguardo verso il Cielo, ci esorta a seguirla sulla strada del Cielo.

L’Assunzione di Maria ci ricorda che Dio non ha creato lo spazio e il tempo come realtà chiuse su se stesse, ma aperte verso l’eternità, verso di Lui. Oggi viene chiamata in causa la nostra fede: credere in Dio non significa solo abbandonarci emotivamente al suo aiuto, ma accogliere le verità che Dio ci ha rivelato in Gesù Cristo. E tra queste c’è la vita al di là della morte: «Aspetto la risurrezione dei morti e la vita del mondo che verrà». La vita al di là della morte non è cosa evidente: è rivelata e va creduta. Come dice san Paolo: Adesso noi vediamo in modo confuso, come in uno specchio; allora invece vedremo faccia a faccia (1 Cor 13, 12). Rinnoviamo oggi la nostra fede nel Paradiso.

Maria ci invita ad alzare lo sguardo al Cielo, ci invita alla speranza: Cristo è risorto dai morti, primizia di coloro che sono morti… Come infatti in Adamo tutti muoiono, così in Cristo tutti riceveranno la vita. Ognuno però al suo posto: prima Cristo, che è la primizia; poi, alla sua venuta, quelli che sono di Cristo. Questa speranza getta sulla vita una luce nuova, capace di cambiare le carte in tavola. La prospettiva della risurrezione e della vita al di là della morte non è irrilevante quando si deve affrontare l’insuccesso, la malattia, il lutto. Essa offre il senso del risalire la china dopo un tradimento o un fallimento, il senso del patire e del morire. In un mondo che teorizza paganamente l’eutanasia si alza la voce della speranza cristiana. Non ne facciamo una bandiera da contrapporre ad altre bandiere, ma cerchiamo di viverla nella nostra carne e nella testimonianza di una comunità che, come gli apostoli attorno a Maria, si fa presente per accompagnare chi vive l’ora del dolore, della malattia e della morte. È una testimonianza preziosa di Vangelo e di umanità: l’annuncio della speranza cristiana contribuisce a rendere un po’ più umano il nostro mondo. La speranza cristiana non è irrilevante nel giudizio che si da sulle cose, perché essa relativizza il potere mondano, il possedere che diventa indifferenza verso il povero, il piacere fine a se stesso. Smaschera il falso mito di doversi accaparrare tutto, di dover fare tutte le esperienze possibili per poter essere felici.

Maria assunta ci indica la strada del Cielo. Non si tratta di una via eterea, ma molto incarnata:  Maria si alzò e andò in fretta verso la regione montuosa… Entrata nella casa di Zaccarìa, salutò Elisabetta… rimase con lei circa tre mesi. È la strada della carità: non si raggiunge il Cielo di Dio se non passando attraverso il fratello, immagine e icona di Dio da riconoscere, amare e servire.

Cari amici, guardiamo a Maria Assunta per credere che il Paradiso esiste e ci attende e dona senso a tutto il nostro vivere e patire. Alziamo gli occhi al Cielo per imparane la strada e praticarla nell’amore del prossimo.

 

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