Giulio Cumino, Michelangelo Furfaro, Bruno Gnestreti, Massimo Ratto, Daniele Rivetto

S. Messa e conferimento dell’Accolitato ai candidati al diaconato permanente

Cattedrale, 12 marzo 2023

12-03-2023

 

Come la Samaritana lasciamoci stupire dal fatto che Gesù si interessi a noi (Come mai tu, che sei giudeo, chiedi da bere a me, che sono una donna samaritana?); come lei lasciamoci trascinare in un dialogo serrato con Lui. Un incontro umanamente vero, quello che vivono Gesù e la donna, un incontro che tocca il cuore di quest’ultima, la apre ad una fede possibile, ridonando prospettiva a una vita che sembrava condannata all’inesorabile ripetersi di fallimenti. Così è la Messa: Gesù ci prende sul serio, ci ascolta e ci invita a credere in Lui. La comunità riunita, la sobria solennità della Liturgia, la verità dei gesti e delle parole – ascoltate, dette e cantate – danno voce, mani, orecchie, cuore al Signore Gesù che ci viene incontro.

Da qui la responsabilità grandissima che ogni comunità ha nel preparare e vivere l’Eucaristia, responsabilità che ricade innanzitutto su di noi, vescovo e sacerdoti, chiamati a presiedere. Una celebrazione sciatta, non preparata, ridotta a mera animazione orizzontale, mortifica l’azione del Salvatore.

E voi, accoliti, partecipate alla responsabilità eucaristica della comunità e di colui che la presiede. Per questo motivo faccio mie le parole della Liturgia e vi rivolgo un’accorata raccomandazione: «Questo ministero vi impegni a vivere sempre più intensamente il sacrificio del Signore e a conformarvi sempre più il vostro essere e il vostro operare. Cercate di comprenderne il profondo significato per offrirvi ogni giorno in Cristo come sacrificio spirituale gradito a Dio». Come fare questo? Mi permetto, cari fratelli, alcuni suggerimenti che vi chiedo di accogliere con semplicità e soprattutto di metterli alla prova della pratica.

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