Festa della Trasfigurazione del Signore

Saint-Oyen Château Verdun

06-08-2023

 

Carissimi, il mistero della Trasfigurazione del Signore è una medaglia a due facce. La prima è la manifestazione della divinità di Cristo, come racconta Pietro nella seconda lettura: Vi abbiamo fatto conoscere la potenza e la venuta del Signore nostro Gesù Cristo…  perché siamo stati testimoni oculari della sua grandezza. Egli infatti ricevette onore e gloria da Dio Padre, quando giunse a lui questa voce dalla maestosa gloria: «Questi è il Figlio mio, l’amato, nel quale ho posto il mio compiacimento».

La prima faccia del mistero ci invita a fare come i tre discepoli che caddero con la faccia a terra. Siamo invitati alla contemplazione adorante del volto luminoso di Cristo che riflette su di noi la luce del Padre. Siamo invitati a lasciarci attrarre dentro a questa luce per gustare la bellezza di Dio e dire con Pietro: Signore, è bello per noi essere qui! L’invito non si esaurisce nella celebrazione odierna. Diventa piuttosto un’indicazione di percorso: spezziamo ogni tanto la frenesia del fare con una sosta contemplativa che ci pone davanti a Dio e, nella sua luce, davanti alla verità di noi stessi e del tempo in cui scorre la vita, destinata all’eternità! Perché questo non rimanga un semplice pensiero, bello ma astratto, vi faccio una proposta concreta. I nostri paesi e le nostre città sono costellate di chiese: entriamoci di quando in quando da soli, cerchiamo la Presenza eucaristica e sostiamo in ascolto in obbedienza a quanto  detto da Dio Padre: Questi è il Figlio mio, l’amato… Ascoltatelo. Non ci aspettiamo rivelazioni straordinarie. Stiamo però sicuri che, se perseveriamo, il Signore parla!

La seconda faccia del mistero è la manifestazione della nostra vocazione: chiamati ad essere trasfigurati a immagine di Cristo. Ce lo dice con chiarezza la Liturgia di oggi che ci fa pregare così: «O Dio, che nella gloriosa Trasfigurazione del tuo Figlio… hai mirabilmente preannunciato la nostra definitiva adozione a tuoi figli, fa’ che, ascoltando la parola del tuo amato Figlio, diventiamo coeredi della sua gloria». La vita cristiana è proprio la progressiva manifestazione dell’immagine divina impressa in noi al momento della creazione, e della partecipazione alla vita di Dio donataci al momento del Battesimo, quando il Padre, il Figlio e lo Spirito Santo hanno preso dimora in noi e hanno seminato in noi fede, speranza e carità. San Paolo nella Seconda Lettera ai Corinti afferma: E noi tutti, a viso scoperto, riflettendo come in uno specchio la gloria del Signore, veniamo trasformati in quella medesima immagine, di gloria in gloria, secondo l’azione dello Spirito del Signore (3, 18). È lo Spirito Santo l’autore della nostra trasfigurazione: quella finale, quando entreremo nella gloria di Dio e saremo simili a lui, perché lo vedremo così come egli è; e quella temporale, che si perfeziona negli anni della nostra vita terrena. Permettiamo dunque allo Spirito di renderci simili a Gesù nella dedizione al Padre, nell’obbedienza alla sua volontà, nel dono di noi stessi ai fratelli, nel relazionarci con loro in verità, ma nella mitezza e nell’umiltà.

Lo Spirito agisce, sempre, ma chiede la nostra collaborazione, come i discepoli che dovettero salire sul monte con Gesù per essere partecipi della sua rivelazione.

Ci conceda il Signore di celebrare e di vivere il mistero grande della Trasfigurazione, accogliendo come terreno buono l’azione dello Spirito. Amen.

 

condividi su