Celebrazione della Passione del Signore

29-03-2024

 

Carissimi, la Passione ha bisogno di tempo per essere interiorizzata. Per questo vi invito a meditarla adorando la Croce, tra poco nel gesto liturgico e, domani, nel silenzio del sabato santo in occasione di una visita in chiesa.

Suggerisco a me e a voi di entrare nel mistero della Passione attraverso una delle porte aperte da Isaia e dalla Lettera agli Ebrei.

Una prima porta: Offrirà se stesso in sacrificio di riparazione. Il peccato di Adamo, il peccato degli uomini, il nostro peccato spezzano la relazione che Dio ha pensato e desidera avere con le sue creature. Il peccato scava un fossato di disobbedienza, di ingratitudine, di ingiustizia che allontana l’uomo da Dio. Gesù, con l’offerta della sua vita, ripara l’ingiustizia e colma il vuoto dell’incredulità e dell’ingratitudine: rimette in comunicazione l’umanità con Dio e sana le ferite interiori del peccato. Egli è stato trafitto per le nostre colpe… per le sue piaghe noi siamo stati guariti. La ricostruzione e la guarigione sono opera dello Spirito che Gesù ci dona dall’alto della croce, quando chinato il capo, consegnò lo spirito.

Una seconda porta: Noi tutti eravamo sperduti come un gregge, ognuno di noi seguiva la sua strada. La disgregazione dell’umanità è frutto del peccato che genera la rottura della fraternità voluta dal Creatore. Di là vengono tutte le divisioni e le violenze tra gli uomini. Gesù, con la sua passione, immette nella storia dell’umanità la mitezza come antidoto alla violenza e l’umiltà come antidoto alla superbia prevaricatrice. Colpiscono, nel racconto della Passione, il suo silenzio e la sua remissività: Era come agnello condotto al macello, come pecora muta di fronte ai suoi tosatori, e non aprì la sua bocca. Mitezza e umiltà vanno incarnate per essere antidoto efficace. Per questo Gesù dà inizio a una nuova comunità che sia segno e germe di fraternità universale: Gesù…, vedendo la madre e accanto a lei il discepolo che egli amava, disse alla madre: «Donna, ecco tuo figlio!». Poi disse al discepolo: «Ecco tua madre!». È la Chiesa! Siamo noi!

Ci conceda Gesù, causa di salvezza eterna per tutti coloro che gli obbediscono, di entrare nel mistero della sua Passione, di fare esperienza dei suoi frutti di vita e di saperla imitare nella fede e nell’amore. Amen.

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