La scelta di Cristo è inequivocabile. Con un triplice Sta scritto mostra che la sua vita scorre all’ombra della Parola divina. Suo cibo è fare la volontà del Padre (cfr Gv 4, 34): Non di solo pane vivrà l’uomo, ma di ogni parola che esce dalla bocca di Dio. In realtà è questa l’unica scelta che promuove l’uomo e lo costituisce nella libertà. L’altra scelta è quella di Adamo che non fidandosi più di Dio, cade nell’illusoria presunzione di raggiungere da sé la propria pienezza. I comandamenti del Signore, anziché un dono e una garanzia di vita, diventano per Adamo espressione della grettezza del Creatore che vorrebbe tenere l’uomo in stato di minorità e di sudditanza. L’effetto è devastante e produce la rottura dell’armonia relazionale dell’uomo con se stesso (vergogna), all’interno della coppia e con la creazione. Cristo, con il suo «sì», riscatta la ribellione del primo uomo e dà inizio a una umanità nuova, come ricorda San Paolo: Come per la disobbedienza di un solo uomo tutti sono stati costituiti peccatori, così anche per l’obbedienza di uno solo tutti saranno costituiti giusti.
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