Anche oggi la ricaduta di una preghiera vissuta con fedeltà, senza ostentazione e senza nascondimenti, può essere potente e generare interrogativi intriganti: «Perché uno dovrebbe dedicare del tempo ad andare in chiesa, a celebrare il giorno del Signore quando potrebbe starsene a casa, o dedicarsi allo sport o a ad altra attività ludica o lucrativa?».
La carità di sant’Orso iniziava con il fatto che prendeva del tempo per lasciarsi incontrare dagli altri (sedeva alla porta della chiesa) e per ascoltare la loro vita, le loro sofferenze. L’incontro generava poi l’azione con la quale il Santo si prendeva a cuore i bisogni di chi era ricorso a lui.
Il lavoro era per Sant’Orso sorgente di dignità, voluto per sostentarsi con le proprie mani, e di condivisione con i poveri e perfino con gli uccelli del cielo. Possiamo ritrovare nel suo esempio tutte le istanze di giustizia, di solidarietà e di rispetto del creato che oggi accompagnano le problematiche legate al mondo del lavoro.
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